lunedì 28 marzo 2011
Dopo Sanremo: chi sono i più scaricati in rete?
venerdì 25 marzo 2011
Abitare Sostenibile: Analisi delle Opinioni sul Web
lunedì 14 marzo 2011
I 50 brand del 2010 con la migliore reputazione sui social media

giovedì 10 marzo 2011
Abitare Sostenibile: Analisi delle Opinioni sul Web
Brand Strategies: essere sui social vs essere social
mercoledì 9 marzo 2011
TMT prediction: i nuovi media fuori dalla crisi. Ma c'erano mai stati dentro?
martedì 8 marzo 2011
PMI: Quanto costa essere social
- Facebook: 71,6% malware e 73,2% violazioni della privacy
- YouTube: 41,2% malware
- Twitter: 51% violazioni della privacy
venerdì 4 marzo 2011
La migliore reputazione per Fortune: 1 Apple, 2 Google, 11 Microsoft
La liberazione dell'Egitto vista da Twitter
giovedì 3 marzo 2011
La reputazione è come la moneta
mercoledì 2 marzo 2011
Internet è Facebook?
martedì 1 marzo 2011
Google aggiorna l’algoritmo: tempi duri per le Content Farm!
Associated Content (Yahoo) ha perso l’87% di visibilità, Slideshare perde il 56% e crollano Technorati (-89%) e Wikio (-94%). E’ il bollettino di vittime stilato da Sistrix dopo che Google ha aggiornato il suo algoritmo di indicizzazione. Wikipedia e Amazon invece guadagnano posizioni. Per ora le variazioni riguardano solo gli Stati Uniti, ma presto impatteranno anche i risultati multilingua.
Una sforbiciata che taglia le gambe a diverse tipologie di portali: dai canali di condivisione di documenti come Slideshare, a motori di ricerca come Technorati e Wikio. Ma il vero bersaglio (non dichiarato!) di Google sono le content farm, quei siti che generano un’elevata quantità di contenuti di scarso valore col solo scopo di scalare le SERP del motore di ricerca. Il dibattito sulla selezione dei risultati da parte dei motori di ricerca è in corso da tempo, e in prima linea contro spam e contenuti di scarsa utilità sono scesi i blogger dopo le riviste specializzate.
Il nuovo calcolo dovrebbe avere un impatto considerevole su circa il 12% dei risultati di ricerca negli Stati Uniti .Una strada che il Gigante aveva già intrapreso qualche settimana fa, integrando al browser Chrome la funzionalità che consente all’utente di filtrare determinati domini nella SERP del motore di ricerca: pare che l’84% dei siti filtrati dagli utenti venga penalizzato dal nuovo algoritmo (che pure non è basato direttamente su questi dati a dimostrazione del fatto che la modifica apportata sta dando i suoi buoni frutti).
Nelle prossime settimane potremo effettivamente testare l’efficacia di questo algoritmo, per il momento facciamo più attenzione a come promuoviamo i nostri contenuti!